Fondo di Beneficenza Intesa Sanpaolo: le nuove Linee Guida 2025-2026

Fondo di Beneficenza Intesa Sanpaolo: le nuove Linee Guida 2025-2026
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Il Fondo di Beneficenza ed opere di carattere sociale e culturale di Intesa Sanpaolo ha presentato, in un webinar organizzato da Italia non profit e Granter il 2 aprile 2025, le nuove Linee Guida per il biennio 2025-2026.

Con la dotazione più alta finora destinata di 24,5 milioni di euro, il Fondo si conferma uno dei più importanti strumenti filantropici istituzionali in Italia. A partire dal 2016 ha supportato oltre 7.700 progetti, per un totale di 130 milioni di euro erogati.

Il 2 aprile si è tenuto un appuntamento partecipatissimo del ciclo di incontri con la Community – abbiamo contato oltre 400 enti collegati – in cui la Segreteria Tecnica del Fondo ha illustrato le priorità strategiche e ha risposto in diretta alle domande degli enti.

A chi si rivolge

L’obiettivo del Fondo di Beneficenza di Intesa Sanpaolo è fornire supporto alle persone in condizioni di maggiore vulnerabilità attraverso il sostegno economico a progetti di dimensioni medio-piccole promossi da enti non profit.

Il Fondo si rivolge a enti senza scopo di lucro con sede in Italia, attivi nell’ambito sociale, culturale, sanitario e della ricerca. È possibile presentare progetti anche internazionali, purché siano condotti da enti italiani o da realtà in partenariato con un’organizzazione italiana. 

Focus e priorità del Fondo di Beneficenza per il biennio 2025-2026

 Le aree di intervento restano tre:

  • Ricerca: medica e sociale
  • Sociale a livello nazionale:
    • Progetti di natura sociale generale o inerenti ai Focus
    • Progetti di emergenza
    • Sport dilettantistico inclusivo
    • Sensibilizzazione su violenza di genere
    • Progetti culturali, se coinvolgono beneficiari fragili
    • Progetti di natura sociale realizzati da enti religiosi
    • Educazione civica, inclusa educazione ambientale
  • Internazionale (in paesi a basso e medio indice di sviluppo umano o in contesti di emergenza)
    • Interventi nei Paesi con controllate Intesa Sanpaolo
    • Interventi nei Paesi con Indice di Sviluppo Umano Basso o Medio
    • Interventi in Paesi colpiti da calamità

Per il biennio, il Fondo di Beneficenza ha stabilito 3 Focus prioritari, tutti individuati all’interno dell’Area Sociale Nazionale e a cui sarà destinato circa un quarto dell’intero plafond a testimoniare la rilevanza strategica di questi interventi:

  1. Welfare sanitario di prossimità: interventi gratuiti e complementari al Servizio Sanitario Nazionale, rivolti a persone anziane, disabili, caregiver, con attenzione al benessere psicologico e all’integrazione tecnologica.
  2. Valorizzazione delle potenzialità dell’Italia meridionale: progetti che contrastano la dispersione scolastica, promuovono l’imprenditoria giovanile e valorizzano le comunità territoriali in chiave sostenibile.
  3. Inclusione sociale di migranti e rifugiati: con attenzione alla formazione, all’inserimento lavorativo (in particolare per le donne) e all’integrazione linguistica e culturale.

L’impatto sociale, la sostenibilità economica e la centralità del beneficiario fragile sono criteri trasversali a tutti i progetti.

Come partecipare

Il Fondo opera attraverso una piattaforma attiva tutto l’anno. Le richieste possono essere presentate fino al 31 dicembre e fino ad esaurimento del Fondo. La sola eccezione riguarda la ricerca medica, per cui è fissata una scadenza al 31 maggio.

Il fondo eroga attraverso due tipologie di liberalità:

  • liberalità territoriali, di importo fino a euro 5.000 euro con un iter di candidatura più snello e modulistica semplificata.
  • liberalità centrali, di importo superiore a 5.000 euro e fino a 500 mila euro per progetti più strutturati, con obbligo di rendicontazione e valutazione di impatto esterna (sopra i 70.000 euro).

Per presentare un progetto è necessario registrarsi sulla piattaforma online del Fondo.

Le domande più frequenti

Prima e durante il webinar, sono emerse numerose domande dagli enti iscritti e dai partecipanti. Ecco le 7 risposte alle domande più frequenti:

  • Cosa distingue un’area di intervento da un Focus?
    Le aree sono categorie generali (sociale, ricerca, internazionale). I focus sono temi specifici e prioritari individuati per il biennio 2025-2026, all’interno dell’area sociale.
  • Quanto può durare un progetto?
    Il supporto del Fondo di Beneficenza è, normalmente, di durata annuale, sia per la prima richiesta, sia per gli eventuali rinnovi. Dopo l’approvazione del progetto, potrà essere consentito il prolungamento delle attività fino a un massimo di 24 mesi complessivi dalla data di avvio progetto, previa richiesta di autorizzazione al Fondo di Beneficenza. Non è possibile prolungare la durata dei progetti oltre i 24 mesi. Se il progetto dura più anni, è possibile chiedere un rinnovo annuale fino a tre volte, anche non consecutive.
  • Le piccole realtà possono partecipare?
    Sì. Il Fondo valuta la qualità del progetto, non la dimensione dell’ente. L’unico requisito è che gli enti che si candidano devono essere costituiti e operativi da almeno due anni al momento della presentazione della domanda e devono avere a disposizione almeno due bilanci o rendiconti di esercizio.
  • Qual è il contributo medio per i progetti che richiedono liberalità centrali?
    La media è di circa 100-120.000 euro. Il contributo può coprire il 100% dei costi, ma è richiesto un cofinanziamento del 10%.
  • Quando è obbligatoria la valutazione d’impatto?
    È obbligatoria per i progetti centrali con importo pari o superiore a 70.000 euro e a partire dal secondo anno (se viene chiesto e concesso un rinnovo). Per richieste di importo pari o superiore a € 70.000 e fino a € 100.000, il costo sarà sostenuto interamente dal Fondo di Beneficenza; a partire da € 100.000, il costo sarà diviso al 50% tra il Fondo di Beneficenza e l’Ente richiedente.
  • Sono ammesse le spese per attrezzature?
    Sì, se rientrano in un progetto più ampio. Non devono superare una certa percentuale del budget, specificata nelle Linee Guida.
  • Sono ammessi progetti culturali?
    Solo se destinati a beneficiari fragili, con un coinvolgimento attivo. Le attività culturali devono essere strumento di inclusione, non fine a sé stesse.

Conclusioni e contatti utili

L’incontro ha confermato il ruolo strategico del Fondo di Beneficenza di Intesa Sanpaolo come partner delle organizzazioni non profit, in grado di sostenere interventi ad alto impatto sociale, anche in territori e su tematiche complesse.

Per candidarsi:

  • Leggere con attenzione il Regolamento e le Linee Guida
  • Accedere alla piattaforma online

Accedi all’area Community su Granter e guarda la registrazione.

Vuoi più informazioni sul bando, ma non sei ancora su Granter?

Fondo di Beneficenza ed opere di carattere sociale e culturale di Intesa Sanpaolo

Seguendo una tradizione consolidata, lo Statuto di Intesa Sanpaolo S.p.A. prevede la possibilità di destinare, tramite il “Fondo di Beneficenza ed opere di carattere sociale e culturale”, una quota degli utili distribuibili alla beneficenza e al sostegno di progetti che hanno come riferimento la solidarietà, l’utilità sociale e il valore della persona. Dal 2016 il Fondo ha erogato 130 milioni di euro a 7.700 progetti in tutta Italia. Le risorse del Fondo di Beneficenza sono tradizionalmente destinate allo sviluppo di progetti ad alto impatto sociale, su scala locale e nazionale.

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