Intervista ad Assimoco

Intervista ad Assimoco
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Alessia Borrelli, Responsabile Cultura e Sostenibilità - Gruppo Assimoco, insieme a Luca Di Lorenzo, Responsabile Terzo Settore e Consumo Critico - Gruppo Assimoco, ci raccontano di come sia possibile imprimere un orientamento trasformativo al classico paradigma economico grazie alla responsabilità sociale d’impresa. Il Gruppo Assimoco, da oltre quarant'anni Compagnia assicurativa di riferimento del Movimento Cooperativo, è la prima Compagnia Assicurativa italiana certificata B Corp e Società Benefit. Da oltre 40 anni opera in tutta Italia attraverso una rete di Agenzie (tradizionali e di cooperazione), Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali e Artigiane.

L’azienda e il suo impegno

Quali sono i principali ambiti di interesse sociale/ambientale/culturale su cui l’azienda è attiva e investe?

Il nostro desiderio in quanto società benefit è quello di imprimere un orientamento differente da quello che è il paradigma economico attuale. Questo si traduce nell’investire negli ambiti che possono essere strumenti di promozione di questo cambiamento, quali: la transizione energetica, la digitalizzazione dei servizi a disposizione della popolazione, la tutela della salute con particolare riferimento ai temi del welfare cittadino, e infine la lotta contro la povertà economica e culturale. Quindi diciamo che la cooperazione sociale e più in generale il non profit italiano è in tutto e per tutto l’ambito di principale intervento della nostra realtà.

Come mai avete scelto questi ambiti specifici? 

Abbiamo scelto questi ambiti per poter supportare al meglio quelle realtà che avessero una coerenza nell’interpretare la responsabilità d’impresa nell’ottica di trasformazione del paradigma economico. Inoltre, essendo la nostra attività caratteristica legata al mondo delle assicurazioni, operiamo nell’ambito della cooperazione sociale da oltre 40 anni. Le nostre radici affondano storicamente in questo settore e da sempre siamo molto attenti al mondo del non profit e ai loro interessi. Lo scegliere gli ambiti legati alla transizione energetica, al welfare cittadino piuttosto che alla digitalizzazione dei servizi è stato il percorso naturale della nostra storia, coerente con la nostra mission.

Esperienza diretta

Quali sono gli elementi principali su cui ponete l’attenzione quando ricevete una richiesta di supporto da parte di un ente?

Un primo aspetto su cui poniamo una forte attenzione riguarda la natura intrinseca dell’ente richiedente che, al di là della sua forma giuridica, deve essere in grado di ben fondere la propria attività caratteristica con la capacità di creare impatto positivo. Altri due elementi su cui ci concentriamo molto sono da un lato la capacità innovativa e trasformativa degli enti e dall’altro la capacità fare rete con realtà differenti per generare un impatto sul territorio. 

Che caratteristiche hanno i progetti che siete felici di premiare?

Con il bando ideeRete abbiamo avuto il piacere di premiare progetti di realtà che avevano una chiara visione trasformativa, ovvero che avevano una consapevolezza ferma del reale impatto che quel determinato progetto avrebbe avuto sul territorio sul quale veniva promosso. Per noi è sicuramente molto motivante finanziare realtà che hanno una buona maturità nella costruzione e gestione di progetti a forte impatto sociale.

Quali sono i progetti che non volete ricevere (in termini di presentazione, elementi del progetto, relazione, ecc)?

Troviamo più difficile collaborare con organizzazioni che non hanno una lunga storia alle spalle o che non hanno una visione trasformativa sul lungo termine. Inoltre, avendo un’importante storia nell’ambito della cooperazione sociale che ci lega a temi più etici, non desideriamo lavorare con realtà legate alle categorie del gioco d’azzardo piuttosto che della produzione di armamenti e via dicendo.

Raccontateci, se vi è mai capitato, di un progetto o una richiesta che avreste voluto supportare ma non vi è stato possibile: quali caratteristiche aveva? 

Abbiamo raccolto davvero moltissime iniziative interessanti, purtroppo per noi è difficile lavorare con progetti sulla carta molto innovativi ma che mancano un po’ di concretezza, andando un po’ a mancare l’anello di congiunzione tra il nostro contributo con gli effettivi impatti positivi che il progetto sarebbe in grado di provocare. Spesso sono progetti molto validi dal punto di vista della visione trasformativa e della missione valoriale, ma con una difficile messa a terra nel proprio contesto di appartenenza.

COVID e Futuro

Rapporto con il COVID: come ha cambiato la vostra modalità di erogazione e il vostro mindset? Cosa avete visto di diverso nel rapporto con gli enti e con i progetti? 

Abbiamo sempre intrattenuto rapporti diretti con gli enti non profit tramite i nostri partner intermediari assicurativi. Sin dall’inizio dell’emergenza sanitaria ci siamo attivati in quanto compagnia per metterli nelle migliori condizioni di lavoro e operatività. Ci siamo altresì preoccupati  di adattare i processi di business affinché tutti i nostri collaboratori  potessero continuare ad  offrire agli utenti e ai clienti un servizio elevata qualità. Abbiamo osservato che gli intermediari hanno migliorato le loro competenze e dimostrato grande capacità di adattamento così come moltissimi enti sono stati in grado di reagire e rispondere con prontezza al cambio operativo.

Alessia Borrelli – Responsabile Cultura e Sostenibilità Gruppo Assimoco, Luca Di Lorenzo – Responsabile Terzo Settore e Consumo Critico Gruppo Assimoco

Il Gruppo Assimoco, da oltre quarant’anni Compagnia assicurativa di riferimento del Movimento Cooperativo, è la prima Compagnia Assicurativa italiana certificata B Corp e Società Benefit. Da oltre 40 anni opera in tutta Italia attraverso una rete di Agenzie (tradizionali e di cooperazione), Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali e Artigiane.


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