L’Istituto e il suo impegno
Quali sono i principali ambiti su cui l’Istituto è attivo e investe?
L’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai è un ente religioso riconosciuto dallo Stato italiano e affiliato alla Soka Gakkai, un’organizzazione buddista laica con una vasta rete di membri in 192 paesi del mondo. L’Istituto ha sottoscritto la Legge di Intesa nel 2016 e partecipa di conseguenza alla ripartizione dei fondi 8×1000, che ha stabilito di utilizzare a sostegno di attività sociali e umanitarie. Le aree di intervento scelte sono cinque: Diritti Umani, Ambiente, Educazione, Cultura e Ricerca.
Come mai avete scelto questi ambiti specifici?
I membri della Soka Gakkai abbracciano il Buddismo ricercando allo stesso tempo la propria felicità e quella degli altri, che non considerano separate. La consapevolezza di tale interconnessione è anche la sorgente filosofica delle attività della Soka Gakkai in quanto organizzazione e ispira tutte le iniziative da essa promosse per affrontare i problemi globali. Le aree di intervento individuate sono molto ampie e tra loro interconnesse. Più che l’ambito di per sé, infatti, è la motivazione di base per noi a fare la differenza: mantenere sempre costante l’impegno nel perseguire il principio cardine del rispetto per la dignità della vita in ogni sua forma, rendendolo concreto nella società.
Esperienza diretta
Quali sono gli elementi principali su cui ponete l’attenzione quando ricevete una richiesta di supporto da parte di un ente?
Ricerchiamo sicuramente la coerenza con i nostri principi ispiratori e con le aree di intervento individuate. Attraverso i fondi di quest’anno, ad esempio, ci siamo posti lo scopo di contribuire attivamente al conseguimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite: troviamo dunque fondamentale porre l’attenzione su esperienze di respiro globale, ma che al contempo possano coinvolgere le persone a lavorare insieme nella realtà viva delle proprie comunità locali. È in tale prospettiva che, oltre ad avviare importanti collaborazioni finalizzate alla tutela dei Diritti Umani, abbiamo aperto anche i nostri primi tre bandi — due in ambito ambientale e uno in ambito educativo — che saranno accessibili fino al 30 novembre 2021.
Che caratteristiche hanno i progetti che siete felici di premiare?
Coerentemente con i valori dell’Istituto abbiamo ragionato su alcuni requisiti trasversali che vorremmo vedere soddisfatti all’interno dei progetti. Vorremmo premiare iniziative che mantengano un approccio rivolto alla tutela dei diritti umani e al dialogo, che stimolino la convivenza creativa, operino per la tutela dell’ambiente e sostengano l’empowerment delle persone. Non solo, attraverso i progetti sostenuti vorremmo fare emergere le “buone pratiche” e mantenere una prospettiva temporale di medio e lungo termine, lavorando con un approccio di economia etica, promuovendo collaborazioni e partenariati e investendo sulla sostenibilità.
Quali sono i progetti che non volete ricevere (in termini di presentazione, elementi del progetto, relazione, ecc)?
Una caratteristica per noi fondamentale è il network, la rete. La Soka Gakkai si muove da sempre in rete e ne conosce molto bene il potenziale positivo sul territorio, considerando l’unione più della somma delle singole parti. Preferiremmo dunque evitare di sostenere progetti che non presentino una rete di partner, formali o informali che siano. Inoltre, vorremmo concentrarci su azioni che rispondano direttamente a delle necessità concrete (cosa manca? cosa serve?) fornendo soluzioni sostenibili nel tempo senza limitarsi ad un approccio emergenziale.
Raccontaci, se vi è mai capitato, di un progetto o una richiesta che avreste voluto supportare ma non vi è stato possibile: quali caratteristiche aveva?
Fin dall’inizio delle nostre attività come Ufficio abbiamo scelto di collaborare con organizzazioni meritevoli di varia natura attive sul territorio nazionale e non solo. Ci è quindi capitato di entrare a contatto con idee progettuali molto significative ma estranee agli indirizzi strategici dell’anno in corso, all’epoca interamente incentrati sull’emergenza Coronavirus. Ad ogni modo, crediamo che la collaborazione tra enti ed associazioni di diversa natura ma legati da scopi simili possa portare all’ideazione di progetti ancora più completi e lungimiranti nel futuro. I fondi dell’8×1000 sono espressione concreta della fiducia a noi concessa dai cittadini italiani. Per rispondere a tale fiducia, non possiamo limitarci ad erogare finanziamenti ma vogliamo co-progettare il più possibile, contribuendo alla creazione di quel sodalizio che è indispensabile alla costruzione della pace.
COVID e Futuro
Rapporto con il COVID: come ha cambiato la vostra modalità di erogazione e il vostro mindset? Cosa avete visto di diverso nel rapporto con gli enti e con i progetti?
L’Istituto ha ricevuto per la prima volta i fondi 8×1000 nel 2020 e il nostro Ufficio ha iniziato ad operare nel bel mezzo della pandemia, quindi ci è difficile rispondere a questa domanda! Nel 2020 la scelta dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai è stata quella di destinare interamente la somma ricevuta (circa 4 milioni di euro) per contrastare le conseguenze sociali ed economiche causate dal Coronavirus, arrivando a coprire più di 60 città in 18 regioni, per un totale di 16.000 persone raggiunte e 72 associazioni coinvolte in rete. I progetti sostenuti sono stati dieci, di cui la quasi totalità è ancora in corso. Indipendentemente dal tipo di destinatari coinvolti (donne, bambini, persone senza fissa dimora, anziani, etc.), il nostro approccio è sempre stato quello di incoraggiare iniziative che rispondessero ad un’emergenza immediata e concreta, ma che al contempo contenessero degli elementi capaci di lavorare sul tessuto sociale nel lungo periodo e in un contesto post-pandemico.
Ufficio 8×1000 Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai