Non solo bandi: sfide e opportunità della progettazione

Non solo bandi: sfide e opportunità della progettazione
#bandi
Molte organizzazioni non dispongono delle risorse necessarie per saper progettare strategicamente, e molti donatori istituzionali hanno una scarsa capacità di lettura delle reali necessità degli ETS. Come uscirne?

Progettare: come e perché

La progettazione in vista della partecipazione ad un bando è un processo spesso complesso, che a volte può intimorire. Ciò nonostante, se condotta con strumenti mirati, consente di raggiungere risultati inizialmente non attesi. L’adozione di alcuni strumenti di progettazione, come:
Analisi swot
Logical framework
Input – output – outcome
consente di comprendere quali sono gli elementi, interni ed esterni all’organizzazione, che funzionano e su cui puntare e quali invece da migliorare. Queste tecniche consentono quindi non solo di costruire il progetto e rispondere alle linee guida del bando, ma anche di pianificare il lavoro dell’intera organizzazione. Fondamentale poi, mantenere costante il dialogo con l’ente finanziatore, anche nella fase successiva all’invio del progetto.

Progetto sì, progetto no?

È cosa nota che per poter partecipare ad un bando, salvo qualche eccezione, nella stragrande maggioranza dei casi è necessario presentare un progetto. Eppure, molte organizzazioni medio-piccole spesso non hanno a disposizione quelle risorse (di tempo, tecniche, ma anche economiche) indispensabili non solo per rispondere ai requisiti del bando, ma anche (cosa più importante) per saper gestire un progetto in maniera efficace ed efficiente. Sarebbe quindi importante che sempre di più i bandi del settore socio-sanitario includano tra le spese eleggibili quei costi fissi che, una volta garantiti, creano le condizioni per poter progettare e innovare in maniera sostenibile.
La necessità di dover disegnare un progetto, inoltre, fa sì che spesso si adottino strategie di breve periodo orientate alla mera vincita del bando, più che al soddisfacimento dei bisogni dei beneficiari. Spesso ne consegue una (naturale?) scarsa volontà di condividere esperienze e saperi con altre organizzazioni, più competitor che possibili partner.

La pandemia come opportunità

Nel corso del 2020 molte fondazioni, a partire da Cariplo insieme alle varie fondazioni di comunità, hanno promosso dei bandi di finanziamento per il sostegno dell’attività ordinaria degli ETS, scongiurando così la chiusura di molte realtà, soprattutto nel settore socio-sanitario. È auspicabile che questa logica, seppur in maniera diversa e necessariamente riadattata al contesto che si presenterà, permanga anche in futuro.
Infine, chissà se questo periodo così difficile abbia fatto comprendere ad alcuni enti finanziatori, in particolar modo quelli pubblici, che sarebbe bene farsi affiancare da esperti del settore nella scrittura dei bandi. Solo chi quel settore lo vive quotidianamente è in grado di comprenderne i reali bisogni e le risposte che meglio li possono soddisfare.

Nadia Parolari

Nadia Parolari, Grant Office Specialist – Humanitas Research Hospital. Già Grant Office Manager presso BMC – Mission Continuity e Fondazione Dynamo Camp Onlus.