Per la buona riuscita di una richiesta di donazione ad un’azienda, nella fase di candidatura di un progetto ad un bando di una fondazione, ma anche nelle richieste di patrocinio ad un ente pubblico, la sola scrittura di un progetto non basta. Una esposizione chiara, che racconti l’ente, la sua mission, le attività, e anche tutti gli elementi economici è fondamentale. Ma questa è la meta da raggiungere, ciò che più conta è il viaggio che si compie per arrivarci. Scrivere un progetto significa saperlo pensare, significa vedere l’organizzazione e i suoi meccanismi, le sue reti di relazioni, i risultati raggiunti e la sua visione di futuro, vuol dire affrontare i limiti interni e saperli tradurre in opportunità.
Uno sguardo al piano
Avanzare una richiesta di supporto o di donazione quando non si ha alla base un solido piano di sostentamento, non è la mai strategia più lungimirante: i bandi vinti, le donazioni ottenute, i progetti creati insieme ai partner, non possono sostituire quella che è la strategia di raccolta fondi che guida l’azione dell’organizzazione. Questo non solo perché una solida base finanziaria è fondamentale nella fase di selezione (presentarsi come realtà affidabili, che guardano al futuro e che non si occupano solo della quotidianità ma di un piano di sviluppo concreto, è sempre un ottimo biglietto da visita) ma anche perché avere presente quali sono le leve finanziarie che ci si propone di toccare significa anche avere presente come raggiungere i risultati e gli obiettivi dell’ente, quindi quale ruolo si gioca all’interno dell’ecosistema di cui si fa parte (bisogni dei beneficiari, necessità degli stakeholder, istanze interne, politiche territoriali, ecc).
Scrivere un progetto vuol dire anche riscrivere o integrare il piano di sviluppo dell’ente.
Una mission solida
La mission rappresenta una parte importantissima del dna di ogni ente. È legata alla sua natura e a come vuole affrontare le sfide sociali. Nella definizione di un progetto, si compie un ampio lavoro di rilettura e di riscrittura di ciò che avviene internamente all’ente per declinare e ridefinire con una luce diversa la sua azione e il suo impatto. Diversamente da quanto si può pensare, più la condivisione della mission e la sua definizione è solida, più sarà facile compiere questo lavoro: non ci saranno mai cambi di direzione ma solo richieste di donazione o presentazione di progetti che avranno nel loro stesso dna parte dell’anima dell’organizzazione stessa.
Scrivere un progetto vuol dire anche rinsaldare la mission dell’organizzazione.
Delle relazioni forti
Un’organizzazione non profit è fatta di persone e una partnership si stringe tra individui. Fin dalla fase di scelta dei soggetti a cui presentare una richiesta di donazione (ad esempio un’azienda) o a cui inviare un progetto da candidare ad un bando (ad esempio una fondazione), l’elemento relazionale diventa uno dei protagonisti. Non si sceglie come potenziale partner una realtà che non condivide i valori più importanti della propria organizzazione, nella quale non si ripone fiducia, o che magari si ritiene sia troppo demanding rispetto a ciò che si può effettivamente realizzare e concedere. Si tratta di relazioni e legami che – sperabilmente – perdureranno nel tempo o con i quali è doveroso compiere un pezzo di strada.
Scrivere un progetto vuol dire anche scrivere le nuove relazioni dell’organizzazione.
Spesso si pensa al processo di scrittura di un progetto o di una richiesta di donazione come l’atto finale di un’applicazione a un bando o di una relazione con un donatore che si è coltivata nel tempo, ma nella realtà, le attività più importanti per raggiungere gli obiettivi che l’organizzazione vuole perseguire avvengo ben prima dell’effettiva scrittura. Fare attenzione ai dettagli, guardarsi internamente, studiare il contesto può evitare o risolvere numerosi dei problemi che potrebbero insorgere insorgono a posteriori.