Il mercato degli enti che sostengono il non profit è variegato e complesso, per questa ragione è sempre più importante sapersi orientare per coglierne al meglio le opportunità.
In questo articolo ci concentreremo sulle Fondazioni d’Impresa, un segmento in grande crescita, che può rappresentare un interlocutore interessante per gli enti del Terzo Settore.
Trattandosi di un fenomeno relativamente recente, sono ancora pochi gli studi che ci consentono di effettuare un’analisi sistematica delle Fondazione di Impresa. Abbiamo tuttavia alcuni elementi che ci possono essere utili per approcciare queste realtà.
Innanzitutto dobbiamo sapere che si tratta di enti che possono svolgere la loro attività filantropica attraverso tre modalità:
– erogativa: ovvero erogando contributi per attività di utilità sociale;
– operativa: promuovendo e realizzando direttamente i progetti a favore della comunità;
– mista: operando secondo entrambe le modalità indicate nei punti precedenti.
Le ricerche che abbiamo a disposizione ci dicono che la maggior parte delle Fondazioni di Impresa operano attraverso una modalità erogativa o mista. Considerando che in Italia ad oggi sono quasi 180 le realtà mappate e che il trend è in grande espansione, possiamo guardare a questa tipologia di enti filantropici come a soggetti particolarmente strategici per supportare le organizzazioni non profit nello sviluppo di progetti e attività.
I settori produttivi da cui provengono la maggior parte delle Fondazioni di Impresa operano nell’ambito della finanza e del credito, ma anche nel settore dell’abbigliamento, in quello energetico, alimentare, assicurativo e farmaceutico. Si tratta di informazioni molto importanti, poiché nella maggior parte dei casi, l’attività sociale della fondazione riflette i propositi dell’azienda.
Come approcciare consapevolmente questo genere di interlocutori?
Ecco alcuni suggerimenti.
Conoscere i princìpi
Come primo passo è necessario comprendere in che modo l’azienda intende agire i propri propositi attraverso l’attività filantropica della fondazione di cui si è dotata. È opportuno approfondire il rapporto esistente tra l’attività di grant making e la mission aziendale. Questo ci aiuterà ad individuare la cornice entro cui è possibile presentare delle proposte progettuali.
Analizzare
Il secondo passo consiste nel reperire le informazioni relative all’attività filantropica. Nel caso in cui la Fondazione operi attraverso lo strumento dei bandi è consigliabile consultare quelli chiusi e approfondire la conoscenza dei progetti finanziati in precedenza. Questa attività può orientarci a comprendere il grado di innovazione ricercato dalla Fondazione, la tipologia delle organizzazioni sostenute e il livello di impatto sociale desiderato.
Territorio
Grazie all’attività di analisi, possiamo comprendere la capillarità delle azioni richieste. Le Fondazioni d’impresa operano a livelli territoriali diversi: chi solo provinciale o regionale, chi nazionale, internazionale o in formula mista. Essere consapevoli di questi aspetti può aiutarci a comprendere quanto la nostra organizzazione sarà in grado di soddisfare le richieste del bando e dell’ente erogatore.
Convergenza
L’ultimo suggerimento, ma non certo per importanza, consiste nel verificare il grado di corrispondenza tra gli obiettivi del nostro progetto e quelli dichiarati dal bando e, più in generale, dalla Fondazione a cui ci stiamo rivolgendo. Quanti più saranno gli elementi di convergenza, tante più saranno le possibilità di ricevere un riscontro positivo alla nostra richiesta di sostegno.
Buon lavoro!
Fonti:
- Italia non profit, Filantropia Istituzionale
- Fondazione Bracco, Fondazione Sodalitas, Le Fondazione di Impresa in Italia. Rapporto di Ricerca 2019.
Linda Filippini
Consulente e formatrice di fundraising. Ha una formazione filosofica ed è specializzata nella progettazione in ambito sociale e culturale.